DIALOGHI DIVULGATIVI DI STORIA DELLE ARTI E DELLA CULTURA


                                    ph Lavinia Bertolini


Occasioni morbide e accoglienti per scoprire opere e linguaggi, artiste e artisti, estetiche e biografie.

Intrecciando vite esemplari ed esistenze ordinarie, Storia e aneddoti, teatro e danza, arti visive e letteratura, filosofia e poesia.

Mescolando alto e basso, vicino e lontano.

Arricchendo con immagini e video, piccole letture e brevi racconti.

Con rigore, ironia e passione.

Obiettivo: che nessuna persona si senta esclusa dalla possibilità di affacciarsi su un patrimonio smisurato, nutriente e affascinante.

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Questi i dialoghi divulgativi disponibili (ma se ne possono creare altri ad hoc).


EMOZIONE E ASTRAZIONE
la danza di Pina Bausch e Merce Cunningham


                                                                         ph Lavinia Bertolini


Un incontro per avvicinarsi – con passo lieve ma deciso – ai due poli complementari che hanno ridisegnato, nel Novecento, il paesaggio della danza contemporanea: l’emozione incarnata di Pina Bausch e l’astrazione rigorosa di Merce Cunningham.

Lo faremo seguendo un percorso in tre movimenti:

1) Un’introduzione al teatro-danza di Pina Bausch: ai suoi corpi attraversati da memorie personali, ai gesti che diventano domanda, alle scene che diventano specchi del mondo. Una mappa costruita con immagini, brevi estratti video e qualche racconto su come il Tanztheater Wuppertal abbia reinventato il modo di intendere la danza.

2) Un viaggio nel pensiero coreografico di Merce Cunningham, nella sua radicale indipendenza tra musica, movimento e spazio, nella geometria mobile dei suoi danzatori. Con contributi visivi, aneddoti e alcune tracce sonore del suo compagno d'arte e vita John Cage esploreremo cosa significhi danzare senza narrazione, lasciando che il corpo diventi puro evento.

3) A chiudere, un momento condiviso per tracciare un ponte tra queste due visioni: l’emozione come forza che ci riguarda e l’astrazione come invito a guardare diversamente. Due modalità non opposte, ma capaci – insieme – di ricordarci che la danza è sempre un modo di pensare il mondo attraverso il corpo.


PASOLINI E IL TEATRO
una storia d'amore postuma




Un incontro per affacciarsi sulla distanza che separa – e sul filo che unisce - Pier Paolo Pasolini e il teatro.

Nello specifico, l’obiettivo è focalizzarsi su un curioso paradosso di ricezione culturale dell’opera pasoliniana, attraverso tre movimenti:

1) Il sintetico racconto di un rapporto vivo ma molto conflittuale e problematico, quando Pasolini era in vita: tra il suo Manifesto per un nuovo teatro, la sublime stroncatura di Ennio Flaiano e altre invettive.

2) Un viaggio, con immagini e brevi contributi audio, tra alcuni fra le molte riletture e i numerosissimi allestimenti che dopo la sua morte e fino a oggi hanno continuato a interrogarlo e reinventarlo: da Giovanna Marini a Pippo Delbono, dal Teatro delle Ariette ad Armando Punzo, dai Motus a Virgilio Sieni. E oltre. 

3) A chiudere, la commovente lettera-poesia di Elsa Morante a PPP, scritta dopo il suo funerale, nel segno di un dialogo che non finisce.


COLMI DI FIGURE
esercizi con Elsa Morante


                                                                            ph Lisa Bonini


Questa conferenza divulgativa nasce in occasione della creazione, nel 2025, di uno spettacolo di Teatro Nucleo dedicato a Elsa Morante, a quarant’anni dalla morte.

Racconteremo - con aneddoti, immagini e brevi video - i nutrimenti multidisciplinari che ne hanno accompagnato la nascita, il multiforme lavorio spesso nascosto e la vita invisibile che stanno dietro e dentro a ogni creatura, non solo a quelle strambe che abitano la scena: Joseph Beuys e Yoko Ono, i Fratelli Bragaglia e Gianni Rodari.

I testi di Elsa Morante ed il testo spettacolare di Teatro Nucleo (composto da parole e da voci, da corpi di carne viva, di suono e di luce, di uno spazio e del suo attraversamento) funzioneranno, per dirla con un grande regista polacco del Novecento, Jerzy Grotowski, come un trampolino: per una piccola ma, confidiamo, esatta capriola.

"Leggeremo con le orecchie" frammenti de La Storia, lasceremo affiorare lo zen da Il mondo salvato dai ragazzini, ci faremo accompagnare da Elsa alla scoperta di Beato Angelico.

Incontreremo capelli arruffati e pazzarielli, gelosie e tormenti, invettive e stupori.

Sarà un’occasione per scorgere e condividere aspetti noti e meno noti di questa gigantesca, spigolosa, luminosa autrice.

E dell’arte antichissima e impermanente, artigianale e sapiente, del teatro.

Un breve attraversamento, insieme.


PEOPLE HAVE THE POWER
quando le arti fanno la rivoluzione


                                                                        ph Spencer Tunick


Una veloce, gioiosa cavalcata tra parole, musica e immagini per ricordare come il teatro e le arti siano stati, e potenzialmente siano ancora, strumenti potenti di cambiamento ed evoluzione personale e sociale.

E scoprire alcune opere che nel passato e nel presente mettono le persone comuni a motivo e motore del proprio esistere: senza la partecipazione di cittadine e cittadini quelle creazioni, semplicemente e letteralmente, non sarebbero esistite, non esisterebbero.

Attraverso la rievocazione di azioni rivoluzionarie e biografie luminose, performance indimenticabili e parole splendenti rivivremo i momenti in cui il teatro, la danza e le arti visive nell’ultimo secolo hanno dato forma alla concreta possibilità di costruire, insieme, un presente e un futuro più umani.

Avremo come principali guide il Living Theatre e Giuliano Scabia

Ma ci faranno compagnia anche Isadora Duncan e Pina BauschAndré Disdéri e Franco VaccariNan Goldin Spencer Tunick.

E alcune esperienze teatrali di oggi, di base in Emilia Romagna: il Teatro dell'Orsa di Reggio Emilia, il Teatro Due Mondi di Faenza, il Grande Teatro di Lido Adriano diretto da Luigi Dadina | Teatro delle Albe.

People have the power: un’occasione per ricordarsi che l’arte può davvero cambiare il mondo. 


OPERE APERTISSIME
incontrare il mondo attraverso l'arte contemporanea


                           Yoko Ono, Painting to hammer a nail, 1961

Un’ora o poco più per attraversare alcune delle esperienze più luminose che, dalle Avanguardie storiche a oggi, hanno reinventato il nostro modo di guardare l'arte e, forse, il mondo.

Non un riassunto di Storia dell’Arte, ma un invito a “guardarsi guardare”, per dirla con Maurice Merleau-Ponty: a scoprire come il giudizio intervenga, spesso senza che ce ne accorgiamo, e come l’esperienza estetica possa diventare un concreto esercizio di consapevolezza.

Attraverso molte immagini, brevi racconti e minuscoli esercizi di sguardo, esploreremo opere e artisti che hanno inteso l’arte come attivazione, come esperienza partecipata: da Marcel Duchamp a Hannah Höch, da Allan Kaprow a Marina Abramović, da Olafur EliassonErwin Wurm. E oltre.

Il titolo di questo dialogo è un omaggio a Umberto Eco e alla sua idea di opera aperta: un gesto che l’artista avvia e che solo la partecipazione attiva dello spettatore può completare, far esistere. 

Opere aperte è una piccola ma concreta occasione per affacciarsi su pratiche in cui l’estetica non è contrario di inestetica, ma antidoto all’anestesia: uno spazio per diminuire se stessi quel tanto che basta perché il mondo – e le sue immagini – possano rivelarsi.

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Altri dialoghi divulgativi possono essere creati ad hoc.


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durata di ogni dialogo 

60-90 minuti


esigenze tecniche 

- un videoproiettore e un impianto audio adatto all'ambiente

- un tavolo, una sedia, un microfono

  

ideazione e conduzione

Michele Pascarella
critico e studioso di teatro, danza e arti visive
curioso di altre arti
ufficio stampa e comunicazione di progetti artistici e culturali
camminatore 
bio ]

 

info e contatti 

346 4076164 michelepascarellateatro [at] gmail.com


approfondimenti



                                                                 in Palcoscenico 2025-26 - rivista completa sfogliabile QUI)